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Novità più importanti apportate nella nuova edizione della norma UNI 11137:2019

Novità più importanti apportate nella nuova edizione della norma UNI 11137:2019

In questo articolo vogliamo evidenziare quali siano le novità più importanti apportate nella nuova edizione della norma UNI 11137:2019 perché in questo contesto, purtroppo, le idee non sono sempre chiare.

Iniziamo dal campo di applicazione che da

  • Impianti a gas per uso “domestico e similare” – Linee guida per la verifica e per il ripristino della tenuta di impianti interni – Prescrizioni generali e requisiti per i gas della IIa e IIIa famiglia, di cui alla versione del 2012

è passato a

  • Impianti a gas per “uso civile” – Criteri per la verifica e il ripristino della tenuta di impianti interni – Prescrizioni generali e requisiti per i gas della IIa e IIIa famiglia, di cui alla versione del 2019

e ciò vuol dire che sono ricompresi per esempio, gli impianti di adduzione gas serventi le centrali termiche

Ricordando che la norma stabilisce

a)      i requisiti di tenuta degli impianti interni esistenti (nel caso di verifiche di sicurezza, di rifacimenti parziali o di interventi di manutenzione straordinaria)

b)      “i limiti di accettabilità di eventuali dispersioni

c)      le circostanze in cui occorre effettuare la veri?ca dei requisiti di tenuta

d)      le modalità di esecuzione della verifica dei requisiti di tenuta

e)      le metodologie per determinare il valore di dispersione degli impianti esistenti

f)       i criteri che consentono di attestare l'idoneità o la non idoneità dei requisiti di tenuta al momento della messa in servizio di impianti (nuovi, modi?cati, ristrutturati, riattivati)

g)      i criteri che consentono di attestare l‘idoneità o la non idoneità dei requisiti di tenuta per il funzionamento di impianti esistenti

h)      le possibili modalità di ripristino dei requisiti di tenuta,

una delle novità introdotte è la soppressione della “verifica preliminare con il contatore”. Infatti, questa metodologia è applicabile solamente nei casi in cui la Qmin (portata minima) del CTR risulti

  • di 1 dm3/h per CH4
  • di 0,4 dm3/h per GPL”

e guardando la “placca” di un CTR G4, si evince che

Portata massima

Qmax = 6 m3/h

 

Portata minima

Qmin = 0,040 m3/h

Portata nominale

Qnom = 4 m3/h

Pressione massima di esercizio

Pmax = 0,5 bar

Volume ciclico

V = 1,2 dm3



  • 1 m3 = 1000 dm3

e quindi la Qmin del CTR è

  • 0,040 m3/h = (0,040 * 1000) dm3/h = 40 dm3/h

e per tale motivo per la verifica della tenuta degli impianti domestici e/o similare tale metodo non può essere applicato.

Proseguendo nella disamina, si può affermare che la modifica più importante apportata è afferente ai

  • limiti di accettabilità di eventuali dispersioni

che la nuova versione distingue, per “idoneità al funzionamento temporaneo” e “non idoneità al funzionamento”, in

a)      dispersione localizzata all’interno dell’edificio e

b)      dispersione localizzata all’esterno dell’edificio.

Nel primo caso, punto a), rimane tutto come prima, mentre nel secondo caso, punto b) la norma introduce i seguenti valori

  • impianto temporaneamente idoneo al funzionamento
  • ove la dispersione sia localizzata esclusivamente all’esterno dell’edi?cio, in assenza di rischi di formazione di sacche di gas e di eventuali inneschi, i valori di riferimento sono:

> di 1 dm3/h ma ≤ di 10 dm3/h” per il gas naturale

> di 0,4 dm3/h ma ≤ di 4 dm3/h” per il GPL

Rimane invariato che gli interventi di ripristino della tenuta devono essere effettuati in tempi brevi e comunque non oltre 30 giorni dalla data della verifica;

  • impianto non idoneo al funzionamento
  • ove la dispersione sia localizzata esclusivamente all’esterno dell’edi?cio, i valori di riferimento sono

> 10 dm3/h per il gas naturale”

> 4 dm3/h per il GPL”

Anche in questo caso tali impianti non possono continuare a funzionare e devono essere messi immediatamente fuori servizio.

È stata standardizzata la “condizione di riferimento” della verifica che in funzione del tipo di gas combustibile utilizzato nell’impianto, per quelli di 7° specie, (bassa pressione) le veri?che devono essere eseguite nelle seguenti condizioni di riferimento:

  • 2200” Pa            Pressione relativa di riferimento per prova con gas (pg) o aria (pa) Gas della Ila famiglia (GN)
  • 3000” Pa            Pressione relativa di riferimento per prova con gas (pg) o aria (pa) Gas della IIIa famiglia (GPL).

Infine, la norma per impianti non domestici gli intervalli di prova (t) sono definiti in funzione del volume dell’impianto (V) e della pressione relativa di prova (Pp) secondo la seguente formula

t = 60 * V * [1/(patm + pp)]

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