Torna Indietro
a) collegato il punto di inizio al contatore
Ove gli impianti interni di nuova realizzazione abbiano una portata termica < di 35 kW, per il collaudo si applica la procedura di cui alla norma UNI 7129 – 1, a cui si rimanda per una lettura integrale.
UNI 8723 “impianti a gas per l'ospitalità professionale di comunità e similare"

Proseguiamo con il secondo redazionale afferente alla norma UNI 8723 che tratta degli “impianti a gas per l'ospitalità professionale di comunità e similare – Progettazione, installazione e messa in servizio” e parleremo del “collaudo degli impianti”.
Come tutte le norme afferenti agli impianti gas anche in questa il collaudo e suddiviso in
- collaudo dell’impianto interno di nuova realizzazione e
- prova di tenuta nei casi di rifacimenti parziali o di interventi di manutenzione straordinaria, chiaramente su impianti in servizio
ed è bene ricordare che il collaudo dell’impianto interno di nuova realizzazione deve essere eseguito prima di aver:
a) collegato il punto di inizio al contatore
b) allacciato gli apparecchi.
Ove gli impianti interni di nuova realizzazione abbiano una portata termica < di 35 kW, per il collaudo si applica la procedura di cui alla norma UNI 7129 – 1, a cui si rimanda per una lettura integrale.
Ove gli impianti interni di nuova realizzazione abbiano una portata termica ≥ di 35 kW, per il collaudo si applica la procedura di cui alla norma UNI 11528, a cui si rimanda per una lettura integrale.
Ove si verificassero delle dispersioni, queste devono essere ricercate ed eliminate, le parti difettose devono essere sostituite e la tenuta ripristinata.
Va da sé che dopo l’eliminazione della dispersione si deve ripetere la procedura di collaudo.
Ora vediamo alcune eccezioni afferenti al collaudo dell’impianto, in funzione della tipologia dei materiali utilizzati per la costruzione dell’impianto stesso.
La norma prescrive che ove si utilizzino tubazioni multistrato metallo – plastiche o raccordi a pressare, prima della verifica di tenuta è necessario effettuare una verifica ad alta pressione i cui valori sono definiti dal fabbricante del sistema ed indicati nel libretto di istruzioni ed avvertenze a corredo del sistema al fine di verificare la presenza di eventuali raccordi non pressati.
Ove il fabbricante dichiari “non necessaria la prova ad alta pressione”, lo stesso deve documentare l’utilizzo di un accorgimento tecnico specifico che permetta di individuare, già mediante la verifica di tenuta, eventuali raccordi non pressati, come fotografia a fianco riportata.
Ove il fabbricante del sistema non dia indicazioni afferenti alla verifica ad alta pressione, la stessa deve essere eseguita ad una pressione minima di 5 bar.
Infine, ricordiamo che sugli impianti dotati di sistemi di giunzioni a pressare di tubi metallici che abbiano una portata termica < di 35 kW, per il collaudo si applica la procedura di cui alla norma UNI 7129 – 1, a cui si rimanda per una lettura integrale.
Per gli impianti interni che abbiano una portata termica ≥ di 35 kW, per il collaudo si applica la procedura di cui alla norma UNI 11528, a cui si rimanda per una lettura integrale.
Ove l’intervento sugli impianti esistenti sia quello di rifacimento parziale o di manutenzione straordinaria è necessario per gli impianti interni che abbiano una portata termica < di 35 kW, applicare integralmente i criteri di cui alla norma UNI 11137 a cui si rimanda per una lettura integrale per gli impianti interni che abbiano una portata termica ≥ di 35 kW, applicare integralmente i criteri di cui alla norma UNI 11137 a cui si rimanda per una lettura integrale
Al prossimo redazionale