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In questo contesto i giudici hanno ravvisato una modifica illegittima, salvo espressa approvazione dell'assemblea, in quanto innestare un tubo che scarica la condensa in un pluviale condominiale altera la destinazione del già menzionato bene comune che è quella e solo quella, di scaricare le acque meteoriche.
Scarico della condensa caldaia nella grondaia / pluviale

In questo redazionale tenteremo di chiarire il cosiddetto “scarico della condensa nel pluviale” che rappresenta uno dei metodi per scaricare la condensa delle caldaie a condensazione.
Prima di entrare nel merito è necessario precisare che occorre, prima di scaricare la condensa nel pluviale, dare comunicazione all’amministratore, in caso di condominio, e avere l’approvazione dell’assemblea condominiale.
Ciò deriva dalla sentenza del “Tribunale di Padova” n.° 352 del 22 febbraio 2011 che chiarisce:
- “innestare un tubo che scarica la condensa in un pluviale condominiale altera la destinazione del predetto bene comune”.
In questo contesto i giudici hanno ravvisato una modifica illegittima, salvo espressa approvazione dell'assemblea, in quanto innestare un tubo che scarica la condensa in un pluviale condominiale altera la destinazione del già menzionato bene comune che è quella e solo quella, di scaricare le acque meteoriche.
Entrando nel merito precisiamo che il Ministero dell’Ambiente ha chiarito che lo scarico della condensa rientra “acque reflue domestiche”, definendole
- acque di condensa delle caldaie a condensazione ad uso domestico, sia da sole
- che in miscela con “le acque fecali derivanti dal metabolismo umano”
chiarendo pertanto che lo scarico della sola condensa costituisce uno scarico di acque reflue domestiche, mentre lo scarico del miscuglio di condensa ed acque meteoriche viene definito come uno scarico di acque reflue urbane.
Ciò detto osserviamo che il Ministero dell’Ambiente in merito agli scarichi di acque reflue domestiche in reti fognarie ha specificato che sono sempre ammessi (art. 107, comma 2, D.Lgs. 152/2006 – Testo Unico Ambientale) “purché osservino i regolamenti emessi dal gestore del servizio idrico integrato ed approvati dal rispettivo Ente di governo dell’ambito”.
Questi regolamenti potranno contenere la prescrizione che “laddove la fognatura sia di tipo “separato”, tutte le acque reflue domestiche siano convogliate con apposite tubazioni esclusivamente al collettore della rete “nera” con il divieto di effettuare qualsiasi immissione in altri collettori”.
Tutto quanto sopra risulta essere una notevole semplificazione in merito allo scarico della condensa, perché viene acclarato che la condensa prodotta dalle caldaie a condensazione non aggiunge particolari ed ulteriori criticità ai reflui.
Oltre al chiarimento sopra riportato e per completezza di informazione, proseguiamo dicendo che il Ministero dell’Ambiente in merito allo “scarico in pozzetti interrati, circondati da materiali neutralizzanti”, fa riferimento ad uno scarico negli strati superficiali del sottosuolo e si applica quanto prescritto dall’art. 103 del già citato D.Lgs. 152/2006 che prevede generalmente il divieto di scarico.
La deroga a questo divieto (comma 1, lett. a) dell’art. 103) comunque “consente gli scarichi sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo (…) per gli scarichi di acque reflue domestiche provenienti da insediamenti ed edifici isolati”.
Anche questo chiarimento costituisce una soluzione al problema dello scarico della condensa, permettendo alle imprese installatrici di avere altre possibilità per la risoluzione delle problematiche afferenti a questo tipo di installazione.
Infine, il Ministero dell’Ambiente chiarisce che per definire i valori limite di emissione degli scarichi (v. art. 101, comma 3) il punto di riferimento del campionamento va posizionato “immediatamente a monte della immissione dello scarico nel recapito, qualunque esso sia”, intendendo con questo
- acque,
- fognature,
- suolo
- e sottosuolo.
Ciò significa che i valori di emissione degli scarichi previsti dal D.Lgs. 152/2006 non devono essere misurati all’uscita dell’impianto domestico, ma all’uscita del collettore