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Ora vediamo come si esegue la verifica di tenuta precisando che deve essere utilizzata l’apposita presa di pressione situata a valle del punto di inizio:
Infine, la norma indica quali siano i metodi di verifica in caso di casi di rifacimenti parziali o di interventi di manutenzione straordinaria.
Collaudo dell’impianto interno, UNI 7129:2015 – Parte uno impianto interno

In questo redazionale tenteremo di chiarire il “concetto” di collaudo dell’impianto interno, che nello specifico è trattato dal capitolo 5 della norma UNI 7129:2015 – Parte uno impianto interno.
In generale la norma prevede due tipologie di collaudo:
- a) una verifica ad alta pressione, tesa a constatare Ia corretta esecuzione dell’impianto e la sua idoneità meccanica
- b) una verifica di tenuta, tesa a constatare l’assenza di dispersioni di gas.
La verifica di cui alla lettera a), deve essere eseguita ove l’impianto interno sia realizzato con tubazioni in multistrato metallo – plastiche e con raccordi a pressare, precisando che deve essere eseguita prima della verifica di tenuta ad una pressione con valori definiti dal fabbricante del sistema ed indicati nel libretto di istruzioni ed avvertenze.
Ove il fabbricante non dia tali indicazioni, la prova deve essere eseguita ad una pressione minima di 5 bar.
N.B.:
Ove il fabbricante del sistema dichiari non necessaria la prova ad alta pressione deve documentare I’utilizzo di un accorgimento tecnico specifico che permetta di individuare già mediante la verifica di tenuta, eventuali raccordi non pressati.
La verifica di cui alla lettera b) deve essere effettuata in occasione di:
- nuova realizzazione o rifacimenti totali di impianti interni
- rifacimenti parziali o manutenzione straordinaria di impianti interni
- sostituzione di apparecchi.
Ciò detto la norma per l’esecuzione della prova di tenuta contempla l’utilizzo della seguente strumentazione
- manometro a colonna d’acqua acqua
- apparecchio equivalente di sensibilità minima di 0,1 mbar (1 mm H20)
- strumenti aventi le caratteristiche minime di seguito riportate
precisando che gli strumenti devono essere mantenuti in stato di efficienza e sottoposti alla manutenzione periodica come previsto dal fabbricante.
Prospetto caratteristiche strumenti
Grandezza di misura |
Pressione |
Lettura minima nominale |
10 Pa (1 mm H20) |
Precisione |
± 10 Pa 1 3% valore misurato |
Risoluzione |
10 Pa (1 mm H20) |
Ora vediamo come si esegue la verifica di tenuta precisando che deve essere utilizzata l’apposita presa di pressione situata a valle del punto di inizio:
- a valle di ogni rubinetto di utenza ed a monte del rubinetto costituente il punto di inizio, devono essere posti dei tappi a garanzia della tenuta
- si immette nell’impianto, attraverso la presa di pressione, aria od altro gas inerte, fino a che sia raggiunta una pressione compresa tra 100 mbar e 150 mbar
- dopo il tempo di attesa necessario per stabilizzare la pressione e non minore di 15 min, si effettua una prima lettura della pressione mediante uno degli strumenti previsti dalla norma
- trascorsi 5 min dalla prima lettura, si effettua una seconda lettura:
- lo strumento utilizzato deve rilevare una caduta di pressione non maggiore dei valori riportati nel prospetto seguente, in funzione del volume dell’impianto.
Ove si verificassero delle dispersioni, queste devono essere ricercate ed eliminate. Eliminate le dispersioni, si deve ripetere la verifica di tenuta dell’impianto come sopra descritto.
Prospetto della caduta di pressione ammessa in funzione del volume dell’impianto
Volume dell’impianto interno (litri) |
Tempo di attesta (5 min.) |
Caduta di pressione massima (mbar) |
V ≤ 100 |
5 |
0,5 |
100 ? V ≤ 250 |
5 |
0,2 |
250 ? V ≤ 500 |
5 |
0,1 |
Infine, la norma indica quali siano i metodi di verifica in caso di casi di rifacimenti parziali o di interventi di manutenzione straordinaria.
In questi casi la verifica di tenuta deve essere così eseguita
a) si verifica l’esistenza di eventuali dispersioni di gas nella sezione d’impianto esistente prima di effettuare qualsiasi intervento di rifacimento o la manutenzione straordinaria dello stesso impianto secondo la procedura prevista dalla UNI 11137
b) si annota il valore di dispersione riscontrato durante la prova
c) si esegue l’intervento di rifacimento di manutenzione straordinaria sull’impianto esistente
d) si ripete la verifica di tenuta di cui al punto a)
e) si verifica il valore di dispersione dopo l’intervento.
Si rimette in funzione rimpianto soltanto se sono soddisfatte contemporaneamente le seguenti condizioni:
- il valore di dispersione dopo l’intervento non è maggiore di quello annotate nel punto b)
- il valore di dispersione risulta idoneo al funzionamento.