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UNI 11528 - impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kW

UNI 11528 - impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kW
In questo redazionale tratteremo in generale la norma afferente agli impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kW che nello specifico è la UNI 11528.
La norma sopra citata fornisce i criteri per la progettazione, l’installazione e la messa in servizio degli impianti civili extradomestici con pressione non maggiore di 0,5 bar asserviti ad apparecchi singoli aventi portata termica nominale maggiore di 35 kW all’installazione di apparecchi installati in batteria o di generatori modulari qualora la portata termica complessiva risulti maggiore di 35 kW.
In merito agli apparecchi utilizzatori i locali di installazione e l’installazione devono essere effettuate nel rispetto della legislazione vigente, nello specifico il DM dell’8 novembre 2019.
L’ubicazione deve essere condotta in considerazione della:
  • tipologia degli apparecchi
  • tipologia del gas combustibile utilizzato
  • posizione dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione
  • eventuale ubicazione dei sistemi di scarico dei reflui
  • compartimentazione del/dei locali di installazione del/degli apparecchi.
La norma prevede due tipologie di impianti
  • impianti di 7a specie GN alimentati ad una pressione ≤ a 40 mbar
  • impianti di 7a specie GPL alimentati ad una pressione ≤ a 70 mbar
  • impianti di 6a specie GN alimentati ad una pressione >a 40 mbar ≤ 500 mbar
le pressioni sopra riportate sono direttamente afferenti al dimensionamento dell’impianto e nello specifico alle perdite di carico.
L’impianto può essere realizzato con qualsiasi tipologia di materiale in commercio (PE, rame ecc.)
Ora vediamo la caduta di pressione ammessa dalla norma in fase di collaudo, suddivisa per le due tipologie di impianti (7a e 6a specie)

Caduta di pressione massima in funzione del volume dell’impianto per 7a specie




Caduta di pressione massima in funzione del volume dell’impianto per 6a specie

 
Altro argomento molto importante è lo smaltimento della condensa e nello specifico la norma prescrive che per impianti di portata termica nominale > di 200 kW è sempre necessario neutralizzare le condense, mentre per impianti di portata termica nominale > di 35 kW e di 200 kW è necessario valutare di volta in volta i criteri di scelta.

DI seguito il grafico di valutazione e a seguire due esempi che spiegano l’utilizzo del grafico stesso.

 
Esempio 1
In un edificio abitativo di 3 appartamenti deve essere installata una caldaia a condensazione da 75 kW.
Il punto d’intersezione 3 appartamenti (asse Y) ↔ 75 kW (potenza della caldaia asse X) si trova nel campo A:
  • neutralizzazione non necessaria
quindi non è necessario procedere con la neutralizzazione della condensa.
Esempio 2
In un edificio di uffici con 45 utilizzatori deve essere installata una caldaia a condensazione da 160 kW.
Il punto d’intersezione 45 utilizzatori (asse Z) ↔ 160 kW (potenza della caldaia asse X) si trova nel campo B:
  • neutralizzazione necessaria
quindi è necessario procedere con la neutralizzazione della condensa.
Infine, nel caso di applicazioni residenziali si deve far riferimento al numero di appartamenti serviti dall’impianto, nel caso di applicazioni non residenziali si deve, invece, far riferimento al numero di utilizzatori.
Nel caso di applicazioni miste è necessario trasformare il numero di appartamenti in utilizzatori equivalenti oppure il contrario, secondo l’allineamento dei due assi verticali, quindi riferirsi ad un solo asse (per esempio 2 appartamenti equivalgono a 20 utilizzatori).

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